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Il 29 aprile esce in vinile e cd “ Una vita d'avventura” l'ultima opera discografica della storica band italiana, con 6 brani inediti e 5 grandi successi riarrangiati in chiave acustica. I DIK DIK SCRIVONO IL FINALE PIU BELLO il nuovo lavoro discografico della band milanese uscirà il 29 aprile in vinile, cd e su tutte le piattaforme digitali “ Una vita d'avventura” dedicata allo storico co-fondatore Pepe Salvaderi, scomparso recentemente durante la realizzazione dell’album. Prodotto dal batterista dei Dik Dik Gaetano Rubino e dal cantautore e producer toscano Luca Nesti l’opera raccoglie 6 brani inediti e 5 brani tra le canzoni più amate della band riarrangiate in chiave acustica. “ Una vita d'avventura” nasce dall'esigenza di fotografare, dopo 56 anni di carriera, la fase attuale della band milanese, la loro storia, i sentimenti, la voglia di futuro e l'amore per la musica in un ultima opera discografica fotografata in 6 brani scritti da Luca Nesti e da un pool di autori tra cui l'intera band. Dopo molti ascolti in tutta Italia, Giancarlo Sbriziolo, Pietro Montalbetti ed Erminio Salvaderi hanno scelto di comune accordo un gruppo di lavoro toscano, capitanato dal cantautore Luca Nesti, autore di grandi successi e produttore di lunga data del mondo indie. L’ultimo lavoro vede in toto la partecipazione di Pepe Salvaderi, mancato per covid recentemente, partecipazione fortemente voluta dallo storico co-fondatore dei DIK DIK: “abbiamo bisogno fisico e mentale di innovare nostra carriera discografica con un grande disco e soprattutto con una serie di brani inediti che raccontano i Dik Dik di oggi, brani in cui crediamo molto, era molto tempo che non passavamo intere giornate in studio a elaborare canzoni e abbiamo avuto la fortuna di trovare uno studio nella campagna toscana attrezzato per ospitare tutte le nostre, non poche, esigenze” aveva commentato sui social Pepe durante la realizzazione dell’album. La band ha deciso di continuare l’operazione discografica ritenendo che fosse il miglior sistema di onorare il compagno di avventure scomparso “solo partendo dall'inizio si può ritrovare uno slancio verso il futuro, vedo un futuro musicale solo se ritorneremo alla forma canzone tipica del nostro dna italiano, senza togliere niente alla musica attuale, c’è un buco generazionale produttivo verso chi ancora ama la musica italiana e non trova materiali sul mercato attuale ” commenta Lallo, da qua l'esigenza di utilizzare, come all'inizio della loro carriera, strumenti veri e non semplice app, il calore degli strumenti acustici per un finale che non è un finale, ma uno spunto da dove la musica può ripartire, ritornando alle origini. Una scelta in controtendenza, la cui sfida è quella di ritrovare la forza delle origini senza rimanere imprigionati nella nostalgia del passato, perché, come ricorda Pietruccio “rifondare il nostro repertorio è un modo per rimanere vitali e carichi. Sentirsi arrivati, consolidati, spesso conduce alla fine della creatività e quindi alla morte per un’artista. Potersi stupire davanti ad un suono nuovo è tutto”. Prima Dreamers, poi Squali, dopo un provino procurato al gruppo grazie ad una segnalazione dell'allora arcivescovo di Milano Giovanni Battista Montini, futuro Papa Paolo VI, ottengono un contratto discografico con la Dischi Ricordi, cambiando il nome in Dik Dik (nome di un'antilope africana, trovato da Pietruccio Montalbetti per caso, guardando un dizionario Inglese - Italiano Debuttano nel 1965 col singolo 1-2-3/Se rimani con me e successivamente arrivano i grandi successi come L'isola di Wigth, Sognando la California, Senza luce, Il primo giorno di primavera e molti altri tra cui Se io fossi un falegname primo brano stoppato dalla censura dell'epoca che raccontava la vera e cruda storia dell'Italia dell'epoca.

La track list:

Una vita d'avventura ( Nesti – Matteucci - Sbriziolo – Montalbetti - Salvaderi) brano che racconta il loro viaggio all'interno e verso la musica, una specie di bignami che mette in luce il rinnovato amore viscerale di una band, nonostante oltre 50 anni di carriera verso la musica, brano eccezionalmente cantato a tre voci.

 

Gli angeli ( Nesti ) struggente racconto sugli eroi di oggi che con lo stipendio base spesso si immolano per le cause degli ultimi.

 

Ci Sarà ( Nardi – Nesti) ballad country blues che racconta le opportunità che si sono manifestate per la nuova generazione, quella dei 50enni, di quanto sognare una vita migliore non sia solo prerogativa dei giovani ma dovrebbe essere la prima prerogativa di tutto il genere umano a prescindere dall'età.

 

Hey Man ( Nardi – Nesti – Rubino – Sbrigo - Montalbetti) country rock che racconta il periodo di pandemia, uno spunto su come un periodo negativo possa trasformarsi nella speranza di partire di nuovo, di andare altrove, di ricominciare.

 

I want to be free (Nesti – Sbriziolo) fotografia della situazione attuale legata all'ambiente, all'immigrazione, Lallo in questo caso ha voluto immedesimarsi in un fanciullo che spesso, inconsapevolmente affronta un viaggio terribile, quello di lasciare il proprio posto di nascita senza avere la minima idea ne della politica ne dei motivi causanti l'immigrazione ma semplicemente con gli occhi di un bambino che sogna solo di essere libero.

 

Una nuova Cartolina (Rubino – Nesti - Rubino) ci sono momenti della vita dove il coraggio chiede di chiudere con il passato e aprire un foglio bianco o meglio una cartolina da spedire o un semplice post da scrivere dove c'è scritto “ ricomincio da capo”.

 

I brani di grande successo: Storia di Periferia – Vendo casa – L'isola di wight – Sognando la California - Senza luce 

Dichiarazioni:

 

Lallo Sbriziolo: erano anni che non trovavamo canzoni di questa entità e sentimento, la musica spesso si riduce ad un esercizio di stile ma c'è una generazione che ha ancora bisogno di musica e parole, che ancora ha voglia di partecipare, di divertirsi emozionandosi ma nel mercato non trova nuovi prodotti di pura musica italiana da ascoltare ed è costretta a usufruire solo della musica del passato.

 

Pietruccio Montalbetti: finalmente un disco suonato totalmente con tante chitarre e armonica a bocca, un disco che sento come un viaggio esplorativo verso il mondo che mi fa riscoprire la storia e il futuro

 

Luca Nesti: è entusiasmante lavorare con una band di ragazzi eterni, le loro curiosità la loro attenzione ai particolari e soprattutto ai testi mi ha riportato la voglia di scrivere delle storie, abbiamo scelto uno studio per realizzare questo album nella campagna pistoiese obbligandoli a togliere i teli da tutti i macchinari analogici in loro possesso per ricreare le atmosfere emozionali dell'epoca.

 

Gaetano Rubino: sono poco più di venti anni che lavoro e suono con i DIK DIK ed era arrivato il momento di rinnovare il nostro sound mantenendo i principi che hanno portato al successo i DIK DIK per questo mi sono affidato ad un gruppo di lavoro che conoscevo bene e che ritenevo adeguato per produrre un album concepito alla “ vecchia maniera” riportare tutto alla semplicità è stato il mio obiettivo primario perchè la semplicità insieme alla grande canzone italiana era ed è la prima prerogativa della nostra band.

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